Crescere un figlio è un compito difficile, che negli ultimi trent’anni, attorno alla tradizionale idea di famiglia, si porta dietro cambiamenti della struttura sociale, della cultura educativa, nonché dei diversi modi di essere “famiglia” (genitori separati, famiglie monogenitoriali, famiglie allargate, famiglie con genitori dello stesso sesso, famiglie con genitori di diversa etnia).
All’interno di un sistema familiare, semplice o complesso che sia, spesso sono i bambini a presentare le problematiche e a far emergere la richiesta di aiuto; altre volte i genitori sono consapevoli della complessità che stanno affrontando, ma non sanno come “sbrogliare la matassa” e la famiglia entra in un circolo vizioso disfunzionale.
Le situazioni che le famiglie si trovano ad affrontare possono essere semplici, ma non per questo prive di momenti di criticità, come la nascita di un fratellino, l’inizio della scuola, lo stabilire delle regole educative, ma possono essere momenti più complessi come la separazione dei genitori, l’introduzione di un nuovo compagno/a, un lutto o altri eventi traumatici.
I bambini possono mostrare il disagio che stanno vivendo in diversi modi: disturbi del sonno, mal di pancia frequenti, comportamento irritabile, comportamenti regressivi, calo nel rendimento scolastico, problemi di relazione con i coetanei, isolamento.
Principali disturbi che richiedono la consultazione:
- Patologie organiche di pertinenza neuropsichiatrica
- Disturbi dello spettro autistico
- Ritardo cognitivo
- Disturbi da deficit di attenzione/iperattività
- Difficoltà di linguaggio
- Disturbi specifici di apprendimento
- Difficoltà di svezzamento, selettività, scarso interesse verso il cibo
- Disturbi del sonno, pavour notturno
- Disturbi di regolazione
- Disturbi psicosomatici
- Ritardo psicomotorio
- Disturbi della coordinazione motoria
- Disprassia
- Disturbi emotivo-comportamentali
- Disturbi dell’umore
- Disturbo d’ansia
- Problemi di autostima
- Disturbo della condotta
- Ritiro sociale