Sviluppo neuropsicologico del bambino
Roberto Carlo Russo
Sviluppo neuropsicologico del bambino
Casa editrice Ambrosiana, Milano (2002)
L’obiettivo del libro è quello di fornire una panoramica sullo sviluppo del bambino e delle sue variabili in rapporto alla pluralità di fattori ambientali che entrano in un complesso gioco d’interazione con le caratteristiche tipologiche del bambino.
L’orientamento della socialità nell’infanzia ha spesso mostrato notevoli modifiche in rapporto alle diverse condizioni di vita della società d’appartenenza.
La disamina del secolo appena passato mostra continue variazioni degli usi e costumi delle società più evolute per il travolgente sviluppo tecnologico, per l’aumento delle possibilità comunicative e per la commistione di etnie diverse con il relativo bagaglio di competenze e usanze. Il miglioramento delle condizioni economiche ha notevolmente contribuito alla crescita sociale che, per contro, ha richiesto un maggiore impegno produttivo e una variazione sostanziale nelle modalità educative.
Il raggiungimento della società del benessere ha portato un notevole aumento e arricchimento di stimoli evolutivi con la conseguenza di una precoce evoluzione dell’infanzia, ma ha anche determinato una vita infantile più frenetica e spesso caotica, per le problematiche connesse al ritmo di vita del nucleo familiare.
Ma la società del benessere non è tale per tutti; si sta sempre più affermando una demarcazione tra la parte della società privilegiata e quella che deve arrancare per raggiungere una migliore qualità di vita al prezzo di grandi sacrifici e di superlavoro.
La crescente presenza di individui provenienti da altre nazioni in cerca di lavoro, ha determinato una marcata diseguaglianza dei mezzi di sussistenza tra questi e gli altri, una vita precaria con un futuro meno promettente. I bambini degli immigrati vivono concretamente questa realtà: la loro cultura e le loro usanze si intersecano e si mischiano con quelle degli abitanti stanziali, spesso perdono gli antichi privilegi delle loro origini e nel contempo subiscono gli effetti delle grandi modifiche sociali e del confronto con i compagni più avvantaggiati di loro.
Si assiste sempre più frequentemente a distorsioni dei processi di sviluppo che includono l’autonomia, l’aggressività e la socialità, a tal punto da ritenere arduo potere includere nella norma una vasta percentuale di bambini. La norma evolutiva cambia in rapporto alle modifiche sociali, ma come varia il bambino in rapporto al rapido evolvere delle culture sociali, alle variegate miscele di usi e costumi appartenenti a società diverse?
Per dare risposta a questa domanda, comprendere il significato di queste modifiche dello sviluppo, le eventuali distorsioni evolutive, il conflitto tra le diverse usanze, è necessario prendere in considerazione l’ambiente di vita con i suoi modelli genitoriali, il tipo e la struttura sociale, i potenziali comportamenti dettati dal codice biologico, le tipologie genetiche, le caratteristiche neurofunzionali precoci, gli orienta-menti neuropsicologici e gli eventi della vita del nucleo familiare e sociale.
Il libro tratta i primi sei anni di vita, base fondamentale per lo sviluppo della persona, mentre per il periodo della latenza e dell’adolescenza sono state tracciate le principali linee evolutive.
CEA EDIZIONI Costo € 34,70
Roberto Carlo Russo – Diagnosi e terapia psicomotoria. Casa editrice Ambrosiana, Milano (2000)
L’autore nell’affrontare la trattazione della diagnosi e terapia psicomotoria parte dal presupposto indispensabile di considerare il «problema del bambino», sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico, nel complesso sistema di dinamiche relazionali e di reciproci influssi e condizionamenti ambientali.
L’impostazione del lavoro tiene conto della globalità della persona che si forma attraverso un percorso nel quale si intersecano e interagiscono le caratteristiche costituzionali del bambino, la personalità dei genitori, la variabilità dei modelli di riferimento, gli eventi ed esperienze del bambino nell’ambito familiare e sociale, il periodo di comparsa dei disturbi, la tipologia del comportamento del bambino e le sue variabili nel percorso evolutivo. Tutti questi fattori sono fondamentali sia per la diagnosi che per l’approccio alla terapia.
La valutazione psicomotoria che viene presentata, oltre ad analizzare la modalità d’essere del bambino nella relazione con l’altro, dovrà valutare l’organizzazione della motricità, delle informazioni, della conoscenza del sé corporeo, della capacità di organizzazione spazio-temporale, della comunicazione, della espressione grafica, dei processi attentivi e della emozionalità nei suoi aspetti affettivi ed emotivi. L’analisi dei disturbi dell’atto motorio apre una nuova modalità di valutazione che, oltre a considerare le strutture competenti e l’eventuali disfunzioni, considera anche le modalità organizzative tipiche di uno stile psicomotorio. Le principali sindromi psicomotorie, le sindromi relazionali d’interesse psicomotorio e l’impaccio del movimento, vengono riviste dall’autore con una nuova impostazione rispetto alle precedenti.
L’aspetto originale risiede nel significato dato alla terapia, nel tipo di setting, nell’identificazione degli obiettivi e nella modalità di conduzione della terapia centrata sul «bisogno» evolutivo del bambino. Alla fine del libro viene riportato un glossario dei termini specifici per favorire una più valida comunicazione tra gli addetti ai lavori.
L’indice è visibile in CSPPI alla voce Direttore Scientifico R.C. Russo
Casa Editrice Ambrosiana, Milano, Via Gargano21, Tel.02/5220221
Learn MoreDiagnosi e terapia psicomotoria
Roberto Carlo Russo – Diagnosi e terapia psicomotoria. Casa editrice Ambrosiana, Milano (2000)
L’autore nell’affrontare la trattazione della diagnosi e terapia psicomotoria parte dal presupposto indispensabile di considerare il «problema del bambino», sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico, nel complesso sistema di dinamiche relazionali e di reciproci influssi e condizionamenti ambientali.
L’impostazione del lavoro tiene conto della globalità della persona che si forma attraverso un percorso nel quale si intersecano e interagiscono le caratteristiche costituzionali del bambino, la personalità dei genitori, la variabilità dei modelli di riferimento, gli eventi ed esperienze del bambino nell’ambito familiare e sociale, il periodo di comparsa dei disturbi, la tipologia del comportamento del bambino e le sue variabili nel percorso evolutivo. Tutti questi fattori sono fondamentali sia per la diagnosi che per l’approccio alla terapia.
La valutazione psicomotoria che viene presentata, oltre ad analizzare la modalità d’essere del bambino nella relazione con l’altro, dovrà valutare l’organizzazione della motricità, delle informazioni, della conoscenza del sé corporeo, della capacità di organizzazione spazio-temporale, della comunicazione, della espressione grafica, dei processi attentivi e della emozionalità nei suoi aspetti affettivi ed emotivi. L’analisi dei disturbi dell’atto motorio apre una nuova modalità di valutazione che, oltre a considerare le strutture competenti e l’eventuali disfunzioni, considera anche le modalità organizzative tipiche di uno stile psicomotorio. Le principali sindromi psicomotorie, le sindromi relazionali d’interesse psicomotorio e l’impaccio del movimento, vengono riviste dall’autore con una nuova impostazione rispetto alle precedenti.
L’aspetto originale risiede nel significato dato alla terapia, nel tipo di setting, nell’identificazione degli obiettivi e nella modalità di conduzione della terapia centrata sul «bisogno» evolutivo del bambino. Alla fine del libro viene riportato un glossario dei termini specifici per favorire una più valida comunicazione tra gli addetti ai lavori.
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Casa Editrice Ambrosiana, Milano, Via Gargano21, Tel.02/5220221
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